Questo è l'indirizzo per firmare la petizione per rendere la medicina omeopatica mutuabile anche in Italia.
Fate girare.
http://www.PetitionOnline.com/1611073/petition.html
Notizia del 26-05-2008
Fare Verde mercoledì 21 maggio scorso ha commentato a caldo le decisioni del Consiglio dei Ministri relative all'emergenza rifiuti in Campania evidenziando come discariche ed inceneritori non potessero essere considerate soluzioni definitive.
Il giorno dopo, Giovedì 22 maggio è stata diramata la notizia secondo la quale la Commissione Europea ha espresso dubbi sull'efficacia delle misure decise dal governo italiano per affrontare la crisi dei rifiuti a Napoli. La portavoce dell'esecutivo comunitario, Barbara Helfferich, ha detto che i provvedimenti non risolvono "i problemi strutturali": considerazioni perfettamente coincidenti con le valutazioni di Fare Verde.
Non ci voleva molto a capirlo: chiunque abbia un minimo di dimestichezza con la gestione integrata dei rifiuti sa che un piano serio parte dalla testa e non dalla coda, cioè dalla riduzione a monte dei rifiuti e non dal loro smaltimento. Allo stesso modo, qualsiasi esperto di rifiuti sa che gli inceneritori hanno bisogno di discariche speciali dove stoccare ceneri tossiche.
Solo i politici e i giornalisti italiani sembrano non saperne nulla...
Incontrando i giornalisti a Bruxelles, la portavoce della Commissione Europea ha spiegato: "Speriamo molto che le misure applicate finora risolvano il problema contingente, ma i problemi strutturali ancora non li ha risolti e speriamo che l'Italia decida al più presto misure per piani di gestione adeguati". Helfferich ha detto anche che la Commissione valuterà se le nuove misure decise dal governo "rispettano la legislazione europea".
Fare Verde, quindi, continua a chiedere misure urgenti per uscire definitivamente dall'emergenza: provvedimenti per la riduzione a monte dei rifiuti, raccolte differenziate spinte fino all'80%, piattaforme di riciclaggio come quella di Vedelago (Treviso), centri di compostaggio.
Notizia del 23-05-2008 (fareverde.it)
Notizia del 22-05-2008 (fareverde.it)
Fare Verde auspica che il Governo italiano sappia guardare oltre l'emergenza e che risolva in via definitiva il problema rifiuti, rinunciando all'abusata opzione "discariche e inceneritori".
Va detto a chiare lettere che i cosiddetti "termovalorizzatori" necessitano di discariche speciali dove stipare ceneri tossiche in una misura pari ad almeno il 30% dei rifiuti inceneriti. Per un territorio come la Campania, devastato dallo sversamento illegale di rifiuti tossico-nocivi, l'incenerimento dei rifiuti è quindi, l'ennesima soluzione temporanea che aggrava la situazione invece di risolverla una volta per tutte.
Fare Verde chiede al Governo interventi urgenti per risolvere definitivamente il problema rifiuti in Campania come nel resto d'Italia: provvedimenti per la riduzione dei rifiuti alla fonte, centri di compostaggio, piattaforme di riciclaggio e impianti per il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti che non si riescono a ridurre e differenziare. Si tratta di impianti che in Campania sono vergognosamente inesistenti e nel centro-sud Italia del tutto insufficienti.
"Ci auguriamo che il Governo italiano dia un vero segnale di svolta e, dopo aver di nuovo affidato la gestione dell'emergenza rifiuti a Bertolaso, inizi a pensare seriamente ad un pacchetto di norme e all'impiantistica necessaria per risolvere il problema in via definitiva" - afferma Massimo De Maio, presidente di Fare Verde Onlus - "Quello dell'ordine pubblico è l'effetto drammatico di una gestione illegale dei rifiuti che ha coinvolto per decenni tutta la classe politica campana. Senza distinzioni. Auguri, quindi, a Bertolaso e De Gennaro. Ma il problema è altrove e per risolverlo una volta per tutte occorre sapere come si riducono alla fonte i nostri rifiuti, come si raccolgono in modo differenziato, come si riciclano. Non basta pensare a incenerirli e stiparli in qualche discarica più o meno a norma in attesa della prossima emergenza."
Fare Verde richiama l'attenzione sugli aspetti economici della gestione rifiuti e anche in questo caso reclama un chiaro segnale di svolta da parte dell'attuale Governo: in un momento economico estremamente difficile, il Consiglio dei Ministri deve tenere conto di quali sono le soluzioni meno dispendiose per il problema rifiuti. La promessa di ridurre la pressione fiscale può essere mantenuta solo attraverso l'eliminazione degli sprechi di denaro pubblico.
Con i 250 milioni di euro necessari per costruire un solo "termovalorizzatore", si possono realizzare 25 impianti di compostaggio di qualità che producono fertilizzante e metano invece di ceneri tossiche e fumi inquinanti.
Si tenga conto anche dell'impatto occupazionale delle opere realizzate: in un centro di riciclaggio come quello di Vedelago (Treviso) lavorano 64 persone, in un "termovalorizzatore" come quello di Brescia, solo una decina. Nel Sud Italia non c'è bisogno di lavoro?
Per i rifiuti che si sono già accumulati lungo le strade e nei centri di stoccaggio provvisorio, Fare Verde rilancia la proposta dell'assessore all'ambiente della Regione Campania, Walter Ganapini: pre-trattarli e bruciarli in impianti già esistenti, inclusi i cementifici.
Per Fare Verde, non si può ignorare l'urgenza del problema rifiuti: molti comuni campani hanno dimostrato che si possono raggiungere elevate percentuali di riciclaggio in pochi mesi, ordinanze per la riduzione alla fonte dei rifiuti possono essere efficaci in poche settimane, centri di compostaggio, isole ecologiche e piattaforme per il riciclaggio sono impianti che diventano operativi in poco tempo.
I "termovalorizzatori" sono impianti, invece, costosi e complessi che, oltre a non eliminare le discariche, richiedono maggiori investimenti e tempi più lunghi di realizzazione.
Infine, una esortazione alla coerenza da parte del presidente di Fare Verde: "Il Presidente del Consiglio Berlusconi dimostri la sua propensione per il libero mercato negando gli incentivi alle imprese private che realizzano "termovalorizzatori": attualmente sono i cittadini italiani a sostenere gli investimenti per queste opere attraverso un contributo pagato sulla bolletta elettrica. È ora che queste aziende private in cui la collettività partecipa sostenendo parte dei costi, si assumano il rischio d'impresa".
Fare Verde ricorda che gli inventivi creano distorsioni di mercato a favore degli imprenditori che realizzano "termovalorizzatori" con i soldi dello stato, mentre gli imprenditori che realizzano con i propri soldi centri di compostaggio e riciclaggio non godono di alcun incentivo.
La Commissione europea prosegue la sua azione a carico dell’Italia in due casi di violazione della normativa UE sulla protezione della salute umana e dell’ambiente contro i rischi derivanti dai rifiuti. Inoltre, la Commissione si accinge ad inviare una diffida a nove Stati membri, tra cui l’Italia, che non hanno rilasciato o aggiornato le autorizzazioni per gli impianti industriali secondo quanto previsto dalla direttiva sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento.
continua...