mercoledì 12 novembre 2008

Inceneritore di Malagrotta non in regola


Notizia dell'11-11-2008 tratta da fareverde.it

Riportiamo la positiva notizia di oggi relativa al sequestro dell'inceneritore di Malagrotta a due giorni dall'inaugurazione prevista per giovedì 13 novembre.
La notizia è tratta dal sito di ADNKRONOS (http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=3.0.2698423791).

Il sequestro di oggi conferma le preoccupazioni e le denunce di Fare Verde e della Rete Regionale Rifiuti del Lazio rispetto a un'opera costosa, dannosa e pericolosa.

Per completezza di informazione, riportiamo anche la notizia del 4 Novembre 2008, tratta da La Repubblica, sulla condanna del gestore della discarica di Malagrotta, area già sottoposta a forte degrado, in cui è localizzato anche il nuovo inceneritore sequestrato.
Infine, ricordiamo che la prossima puntata di REPORT su RAI 3, che si terrà il 16 o il 23 Novembre, parlerà dell'inceneritore di Malagrotta e delle motivazioni per cui non doveva essere costruito. Di seguito gli articoli.


Blitz alla discarica dei Carabinieri del Noe che hanno proceduto alla misura preventiva su ordine della Procura di Roma. L'impianto è risultato privo della 'Certificazione di Prevenzione Incendi' e di altri requisiti di legge

Roma, 11 nov. (Adnkronos/Ign) - I Carabinieri del Noe, Nucleo Operativo Ecologico, su ordine della Procura di Roma, hanno proceduto questa mattina al sequestro preventivo del gassificatore di Malagrotta disposto dal gip di Roma. L'impianto serve a bruciare, in loco, parte dei rifiuti urbani sotto la forma di Cdr, Combustibile da Rifiuti, sistema di smaltimento che è volto sia al contenimento dei volumi dei rifiuti sia alla produzione di energia elettrica. Il gassificatore, di fatto già attivo anche se l'inaugurazione ufficiale è prevista per il 13 novembre prossimo, sottoposto al vaglio dei Carabinieri del Noe, è risultato privo della indispensabile 'Certificazione di Prevenzione Incendi', non rispondendo, nel contempo, ad altri requisiti di legge.

Le inadempienze sono state riferite dai carabinieri al Procuratore della Repubblica di Roma e ai titolari del procedimento penale che hanno chiesto in via d'urgenza al gip il sequestro preventivo dell'impianto. Il gip ha ritenuto che è ''…indubbio ed estremamente inquietante il 'periculum in mora' desumibile dalla natura dell'attività svolta nell'impianto di gassificazione, dai materiali utilizzati per il processo di combustione e dalla presenza nelle immediate vicinanze di siti pericolosi in particolare una raffineria e un deposito di Gpl. Sussiste, infatti - continua il gip - fondato pericolo che la prosecuzione dell'attuale esercizio dell'impianto e la libera disponibilità di cose pertinenti al reato possa agevolare o protrarre le conseguenze del reato, ovvero - conclude il gip - agevolare la commissione di altri reati, trattandosi di esercizio di impianto in totale carenza dei requisiti di legge''.

Il gip ha peraltro autorizzato l'accesso e l'uso al solo fine di consentire il completamento dei lavori necessari alla messa in sicurezza dell'impianto, per poter così richiedere e ottenere il nulla osta dei Vigili del Fuoco, necessario per l'attivazione dello stesso.

Rifiuti speciali a Malagrotta condannato gestore della discarica
Repubblica — 04 novembre 2008 pagina 7 sezione: ROMA

«La discarica di Malagrotta è una "zona franca" per l' inosservanza di leggi italiane e comunitarie in materia di smaltimento dei rifiuti...». è l' accusa lanciata dal pubblico ministero Giuseppe Corasaniti che ha chiesto due anni di carcere per Francesco Rando, responsabile della Giovi srl, la società che gestisce la maxi-discarica capitolina. Ieri il giudice del tribunale monocratico Francesco Patrone gli ha dato ragione ma ha accolto a metà l' istanza della procura. Francesco Rando, responsabile della Giovi srl, infatti, è stato condannato a un anno di reclusione a 15mila euro di ammenda e al risarcimento, per i danni patrimoniali e morali, da liquidare in separata sede alle parti civili (Verdi ambiente e società, due comitati di cittadini di Malagrotta e Wwf ). Non avranno nulla invece Regione, Provincia e Comune che avevano rinunciato a presentarsi come «parti lese» nel processo. Rando è stato ritenuto responsabile della violazione dei decreti legislativi 22/97 e 36/2003, in quanto nella discarica di Malagrotta sono stati smaltiti «senza alcuna autorizzazione rifiuti pericolosi derivanti dal trattamento chimico-fisico del percolato e dei fanghi conferiti dall' Acea nell' ottobre 2004». Inoltre Rando è accusato di aver violato, nel maggio 2005, le procedure di ammissione in discarica «di rifiuti speciali senza che vi fosse la documentazione e senza alcuna verifica degli stessi rifiuti, di cui lo stesso sarebbe anche stato produttore». Soddisfatto l' avvocato di parte civile, Francesca Fragale, che ha definito «esemplare» la pena inflitta a Rando ed ha annunciato la preparazione di un dossier per sollecitare la magistratura a verificare se alcune morti avvenute nelle vicinanze della discarica possano essere in qualche modo ricondotte al tipo di inquinamento contestato al responsabile della discarica. La sentenza verrà invece impugnata dai difensori di Rando, gli avvocati Franco Giampietro e Fabio Anile. «Un precedente procedimento - obiettano - aveva già stabilito che l' attività svolta da Rando era autorizzata sin dal dicembre 2002». - MARINO BISSO